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Caro carburante, Faib-Confesercenti: “Gestori in crisi. Senza interventi del governo si va verso la chiusura forzata per mancanza di liquidità”. Ecco il cartello da esporre sull’impianto

02 Marzo 2022

Benzina e gasolio aumentano, ma il ricavo dei benzinai rimane fisso. Sono circa 3 centesimi e mezzo al litro: qualunque sia il costo dei carburanti, non guadagnano in centesimo in più. In compenso, i costi di gestione aumentano e i litri erogati diminuiscono proprio a causa dell”incremento dei prezzi.

I benzinai della Faib, la federazione di categoria della Confesercenti, esporranno sugli impianti un cartello per spiegare che consumatori e gestori sono entrambi vittime di questa situazione

> Per scaricare il cartello da esporre sull’impianto, clicca qui.

 

FAIB: “SITUAZIONE ALLARMANTE, INTERVENIRE SUBITO”

“La guerra infiamma e manda le economie europee in crisi: borse, con forti perdite, in tensione, il gas a + 30%, il Brent a 110 dollari porta la benzina ed il gasolio a 2 euro al litro. Per FAIB è allarme tenuta”.

A dirlo Giuseppe Sperduto, Presidente della Federazione benzinai della Confesercenti che aggiunge: “La categoria è allo stremo. Non riesce più nemmeno a fare scaricare il carburante che, quando arriva al gestore, ha sempre un prezzo più alto rispetto al giorno precedente. I benzinai non possono continuare a far fronte a questi rialzi. A ciò vanno aggiunti i costi dell’energia elettrica: le compagnie e i retisti scaricano sui gestori i maggiori costi e i benzinai, in base agli striminziti incassi che registrano, non ce la fanno più sostenere le spese energetiche e tenere illuminati gli impianti tutta la notte”.

“Ribadiamo l’esigenza – prosegue Sperduto – di interventi urgentissimi sui carburanti, anche e soprattutto a tutela dei consumatori,  di sterilizzazione iva e monitoraggio dei mercati e dei prezzi; sostegni alla categoria per il forte aumento dei costi, trainati dall’energia elettrica; estensione del credito d’imposta su tutti i costi sostenuti per la vendita con transazioni elettroniche dei carburanti; ulteriori giorni di dilazione dei pagamenti, per far fronte ai maggiori costi finanziari; apertura di un tavolo governativo, fino ad oggi negato, di crisi del settore. Senza interventi d’emergenza saremo costretti alla chiusura degli impianti per mancanza di liquidità”.

“Con tutto il senso di responsabilità, in questo momento drammatico – conclude Sperduto – non possiamo non evidenziare che non abbiamo alternative, strozzati dall’aumento costi, da un lato e dei prezzi alti dall’altro, con margini medi ormai al 2% e ritardi infrastrutturali della rete che vengono drammaticamente alla luce. Non vogliamo creare disagi, ma se il Governo non interviene il rischio di chiusura degli impianti carburanti è reale. La Faib ha convocato la Presidenza nazionale con urgenza per valutare la situazione e assumere le iniziative che riterrà necessarie”.