home | Generale | Confesercenti: “La priorità è riaprire, il 14 maggio si valuti anche la fine del divieto di consumo all’interno dei locali. A Torino ancora chiuse 4 attività su 10 per mancanza di dehors”

Confesercenti: “La priorità è riaprire, il 14 maggio si valuti anche la fine del divieto di consumo all’interno dei locali. A Torino ancora chiuse 4 attività su 10 per mancanza di dehors”

30 Aprile 2021

Il presidente Banchieri incontra il ministro Giorgetti: “Le nostre

proposte su indennizzi, affitti, suolo pubblico e tassa rifiuti”

 

Torino, 30 aprile 2021 – “La nostra priorità è riaprire: per questo abbiamo chiesto, per il 14 maggio, di valutare anche la fine del divieto di consumo all’interno dei pubblici esercizi”: questa la proposta di Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e Presidente nazionale di Fiepet, l’associazione dei pubblici esercizi, che questa mattina ha incontrato in teleconferenza il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

“L’aver ristretto la possibilità di attività ai soli spazi esterni – spiega Banchieri – sta creando gravi difficoltà alle imprese del settore già stremate da oltre sei mesi di restrizioni. Senza una ripartenza vera, migliaia di attività rischiano la chiusura definitiva. Abbiamo posto al ministro, che ringraziamo per la disponibilità, le questioni più pressanti del settore. A partire dalla possibilità di anticipare la ripartenza del consumo nei locali, che il ministro ci ha assicurato verrà valutata il 14 maggio insieme al possibile spostamento del coprifuoco in base ai dati epidemiologici. Sono necessari, inoltre, nuovi interventi sul credito: occorre prorogare le moratorie ma anche prolungare le rateizzazioni dei finanziamenti. Soprattutto, dobbiamo cambiare modello sui cosiddetti sostegni.

“I bar, i ristoranti, i pub e le altre imprese del settore sono stati danneggiati dai provvedimenti restrittivi, non dalla crisi dei consumi innescata dalla pandemia. Devono quindi beneficiare di interventi ad hoc: non vogliamo aiuti o ristori, ma pretendiamo indennizzi reali per il calo di fatturato imposto dalle restrizioni. Indennizzi che devono anche essere accompagnati da misure mirate al sostegno dei costi fissi: suolo, affitti, rifiuti. In primo luogo, estendendo la gratuità del suolo pubblico, ma è necessario anche rinnovare per il 2021 il credito di imposta sugli affitti e azzerare per almeno sei mesi la tariffa rifiuti. Proposte che il ministro ha ascoltato con interesse e apertura, impegnandosi a proseguire il confronto su questi temi”.

Sono oltre 2.000 i locali e i bar di Torino che non hanno riaperto: a poco meno della metà (43%) di essi lo ha impedito la mancanza del dehors. In ogni caso – al netto del maltempo, che pure sta pesantemente limitando l’attività dei locali – in media le entrate derivanti dal solo dehors rappresentano meno del 20% della potenzialità del locale: una percentuale certamente non sufficiente a garantire la sopravvivenza di molte imprese.