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Confesercenti: “Meno spazi per la finanza pubblica, ma la riduzione delle imposte rimane prioritaria”

05 Aprile 2018

“Il 2017 si è chiuso in ripresa ma i primi mesi del 2018 hanno dato segnali meno rassicuranti”

“I dati diffusi oggi dall’Istat confermano un quadro macro economico peggiore di quello previsto dal Def. Una revisione in senso negativo del rapporto deficit-Pil di due decimali che, sebbene attesa, potrebbe incidere sugli equilibri dei conti pubblici, riducendo lo spazio di manovra e mettendo un’ipoteca sulla futura riduzione della pressione fiscale, che invece rimane la priorità dell’economia in una fase ancora delicata”. Così Confesercenti su Istat.

“Il 2017 si è chiuso in ripresa, registrando l’aumento del reddito delle famiglie, dell’occupazione e dei consumi. I primi mesi del 2018 hanno dato, invece, segnali meno rassicuranti. Sebbene il numero di occupati continui a crescere – come confermato proprio oggi dall’Istituto di statistica – nei primi mesi dell’anno le vendite sono tornate a rallentare, così come si è deteriorato il clima di fiducia delle imprese.

“In questo scenario, è urgente riprendere il percorso di riduzione della pressione fiscale complessiva, che si è interrotto lo scorso anno. Soprattutto, è fondamentale bloccare lo scatto delle clausole di salvaguardia, che prevedono aumenti IVA già a partire da gennaio 2019. Uno stop promesso da tutte le forze politiche in campagna elettorale e ribadito anche negli ultimi giorni. L’auspicio è che già la istituenda Commissione speciale per il Def riesca a mettere un punto sulla questione, visto l’entità del rischio: l’aumento dell’IVA, infatti, brucerebbe secondo le nostre stime circa 23 miliardi di spesa delle famiglie in un triennio, bloccando ulteriormente la domanda interna e rischiando di trasformare il rallentamento atteso dell’economia nei prossimi anni in una vera e propria frenata”.