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Coronavirus, le nuove limitazioni stabilite dal governo non coinvolgono il commercio a Torino e in Piemonte

05 Marzo 2020
  • È in vigore il nuovo decreto del governo (clicca qui per il testo integrale) il quale prevede il rafforzamento delle misure di contrasto al Coronavirus, che  sono  efficaci,  salvo  diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al prossimo 3 aprile 2020. Le nuove limitazioni non riguardano in alcun modo le attività commerciali, salvo quelle operanti nele cosiddette zone rosse e gialla. Pertanto, a Torino e in Piemonte non cambia nell’attività e nelle modalità operative di negozi, mercati e pubblici esercizi. Altra questione riguarda l’impatto economico che le nuove restrizioni potranno avere sulle attività commerciali (come, ad esempio, il prolugamento della sospensione delle gite scolastiche).

Ecco comunque una sintesi ragionata del contenuti del decreto.

> 1. IL COMMERCIO

Come si è detto, le limitazioni previste non si riferiscono alle attività commerciali, compresi i mercati su area pubblica, né alle attività dei pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar e simili) esercitate fuori dalle zone rosse e gialle. Pertanto, a Torino e in Piemonte le attività commerciali di qualsiasi tipo rimangono del tutto libere.

Allo stesso modo, l’attività di commercio su aree pubbliche esercitata nelle fiere che ordinariamente si tengono a cadenza prestabilita sul territorio nazionale (sempre al di fuori dalle zone “rossa” e “gialla”) non è assoggettata ai limiti stabiliti dalle nuove norme che, si ribadisce, concernono manifestazioni ed eventi in generale, ma non specificamente l’attività commerciale. E, fino a prova contraria, l’attività esercitata nelle fiere ordinarie non può essere considerata una manifestazione o un evento, ma è normale attività commerciale, alla stregua di quella che si esercita all’interno dei centri commerciali e delle strutture di vendita delle varie dimensioni.

A tal proposito, va ricordato che “a seguito dell’adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 non possono essere adottate e, ove adottate sono inefficaci, le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza predetta in contrasto con le misure statali”. In tal senso, Confesercenti ha inviato una nota al Presidente dell’Anci, anche per trovare una soluzione atta a contemperare l’interesse alla salute pubblica con quello al normale esercizio delle attività commerciali.

Sempre in materia di commercio, il decreto raccomanda  di  mettere a disposizione in tutti i locali  pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche  per il lavaggio delle mani; i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico-sanitarie anche presso gli esercizi commerciali.

> 2. LE ALTRE MISURE

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, sull’intero territorio nazionale il decreto prevede le seguenti misure:

  • sospesi i viaggi d’istruzione, le uscite didattiche, scambi e gemellaggi;
  • il decreto invita all’applicazione del lavoro agile per ogni rapporto di lavoro “anche in assenza degli accordi individuali” previsti dalla legge;
  • sospese manifestazioni, eventi e spettacoli (inclusi cinema e teatro) che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza di un metro;
  • sport di base e attività motorie in palestre, piscine e centri sportivi sono consentite solo se si può rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro;
  • sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato di servizi pubblici essenziali;
  • sospese manifestazioni, eventi e spettacoli (inclusi cinema e teatro) che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza di un metro;
  • sospesi gli eventi sportivi di ogni ordine e disciplina;
  • fuori dalle zone rosse consentiti solo senza pubblico (tradotto: il campionato di serie A, in primo luogo, va avanti ma a porte chiuse);
  • sospese fino al 15 marzo tutte le attività scolastiche di ogni ordine e grado incluse quelle universitarie e tutti i servizi per l’infanzia (nota bene: fuori dalle zone rosse è sospesa l’attività didattica ma gli istituti per ora restano aperti);
  • i dirigenti scolastici ed universitari dovranno attivare modalità didattiche a distanza anche con riguardo alle esigenze degli studenti disabili;
  • esclusi dallo stop i corsi post universitari per l’esercizio delle professioni sanitarie;
  • le assenze maturate dagli studenti non sono computate ai fini di eventuali ammissioni ad esami;
  • gli accompagnatori dei pazienti non possono sostare nelle sale di attesa sanitarie;
  • l’accesso dei visitatori a luoghi di degenza e ospitalità per anziani e lungodegenti è regolato dalla direzione sanitaria della struttura;
  • il personale sanitario dovrà rispettare le misure previste da OMS e Ministero;
  • si raccomanda ad anziani ed immunodepressi di non uscire e comunque di evitare luoghi affollati;
  • si raccomanda ai comuni di promuovere attività ricreative sostitutive ed attività svolte all’aria aperta o presso i domicili;
  • nelle pubbliche amministrazioni e nelle aree sanitarie si devono mettere a disposizioni soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani;
  • i trasporti pubblici devono applicare misure straordinarie di sanificazione;
  • chiunque, nelle due settimane prima del decreto, sia entrato in Italia da una zona a rischio deve comunicarlo all’azienda sanitaria competente.

> 3. I COMPORTAMENTI

Il provvedimento del governo ribadisce infine una serie indicazioni di comportamento a livello igienico-sanitario:

  • lavarsi spesso le mani;
  • evitare il contatto con persone con affezioni respiratorie acute;
  • evitare abbracci e strette di mano;
  • mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro;
  • starnutire o tossire in un fazzoletto;
  • evitare uso promiscuo di bicchieri, bottiglie;
  • non toccarsi occhi e naso e bocca con le mani;
  • coprirsi naso e bocca se si starnutisce o tossisce;
  • non prendere farmaci antivirali e antibiotici se non prescritti dal medico;
  • pulire le superfici con disinfettanti a base di alcol o cloro;
  • usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a un malato.