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È mancato Sergio Quassolo, titolare dell’Edicolè di Settimo e storico associato Confesercenti

14 Settembre 2015

È mancato nei giorni scorsi Sergio Quassolo, titolare dell’Edicolè di Settimo Torinese e storico associato di Confesercenti.

La nostra associazione esprime la propria vicinanza alla famiglia per il grave lutto.

Durante la funzione funebre è stata letta una lettera del fratello, che pubblichiamo di seguito, in ricordo di Sergio.

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In questi giorni ho perso mio fratello. Un uomo perbene e giusto.

Una persona che ha sempre vissuto del suo lavoro, costruendo una famiglia stupenda. Non è mai dipeso da nessuno, ha sempre pagato tutto quel che c’era da pagare. Non ha mai fatto del male, non ha mai truffato, evaso, rubato. Non ha mai approfittato di nessuna situazione che potesse danneggiare qualcun altro. Ha perdonato questo fratello che tanti anni fa gli ha fatto del male.

In questo ultimi mesi mi ha dato un’altra grande lezione di vita. Ha affrontato la malattia con dignità e fiducia. Senza mai lasciarsi andare. Senza disperarsi. Senza, come era nel suo stile, rompere le scatole a nessuno. Quando ha capito che non c’era nulla da fare si è spento velocemente. Per non essere di peso. Per non devastare la sua famiglia di angoscia e dolore. Se ne è andato in pace. Consapevole di avere fatto tutto quello che poteva per se e per chi gli stava intorno.

Consapevole di avere la coscienza a posto e di non dover avere paura di nulla.

Si se né andato senza paura. Mostrando un coraggio che spero di ereditare.

Leggo sulla PERIFERIA ON LINE: La città piange il suo edicolante.

No la città deve piangere un figlio importante. Un uomo che rischiando sulla sua pelle, con sforzi sovrumani a fronte di guadagni veramente risicati ha mantenuto aperto nel centro oltre che un edicola un negozio di libri e giocattoli.

I libri, i giornali, i giocattoli. Tutte cose che nel 2015 con la concorrenza di internet e della grande distribuzione sono fuori dal tempo. Occorre dedicarci tempo (tanto tempo), passione e consapevolezza. Il ritorno economico non giustifica neanche lontanamente l’impegno profuso.

I libri, i giornali, i giocattoli. Strumenti per essere e non per avere. Riempiono la mente e il cuore. Non servono a mostrare cosa hai. Ma mostrano chi sei. In questo tempo in cui conta solo apparire. Una libreria. Un posto d’altri tempi. Un luogo per sognare, per imparare, per capire, per sapere, per conoscere, per raccontare.

Un servizio per gli altri. Un servizio per la città. Immerso nel piano centro commerciale cittadino. Laddove proliferano le attività improntate al massimo guadagno. Laddove si compra per apparire.

Dobbiamo essere grati a mio fratello e alla sua famiglia per quello che  hanno dato a questa città.

Hanno mantenuto accesa la speranza in un mondo migliore. Dove prevarranno le persone giuste. Dove la voglia di pensare, leggere e sapere sarà più importante di un jeans firmato.

Da mio fratello abbiamo imparato tanto. Che i suoi figli ne siano per sempre orgogliosi.