home | Generale | Vendite, Confesercenti: “Nel 2018 si muove solo l’alimentare, gli altri consumi ristagnano. Necessaria una tax credit per i negozi”

Vendite, Confesercenti: “Nel 2018 si muove solo l’alimentare, gli altri consumi ristagnano. Necessaria una tax credit per i negozi”

12 Luglio 2018

Anno da dimenticare per i negozi, maggio quinto mese consecutivo di calo

“Il comparto alimentare dà ancora qualche segnale di vitalità, ma per tutti gli altri il 2018 è stato finora un anno di stagnazione: nei primi cinque mesi dell’anno non si è ancora mai registrata una variazione positiva delle vendite non alimentari. E per le piccole superfici è stata una tragedia: i negozi hanno segnato in maggio il quinto mese consecutivo di contrazione delle vendite, da gennaio hanno perso quasi il 2%, il risultato peggiore dal 2016 ad oggi”. Così Confesercenti sui dati Istat sulle vendite di maggio.

“Nonostante il ritorno in positivo dopo il pesante risultato negativo di aprile, a maggio vanno bene solo i beni alimentari (+2,3%) mentre nel comparto no food si registra una caduta dell’1,1%. L’ennesima in un anno difficile per tutti. Ma se la GDO nel 2018 frena solamente, per i piccoli negozi è un disastro: la flessione media delle vendite dei primi cinque mesi dell’anno è dell’1,9%, contro il -0,4% dello stesso periodo del 2017 e il +0,6% segnato nel 2016. Cresce invece sempre a due cifre, anche se in leggera frenata, l’eCommerce. Una crescita che avviene in un contesto regolatorio e fiscale più leggero rispetto ai negozi off-line. Uno squilibrio su cui occorre intervenire: bisogna far giocare tutti ad armi pari. Magari, più che al bastone della web tax, si potrebbe pensare alla carota del tax credit per i negozi tradizionali, sul modello di quello già pensato per le librerie indipendenti.

“Darebbe un necessario segnale di fiducia, perché dopo i timidi segnali di stabilizzazione raccolti lo scorso anno e nel 2016, lo stop di quest’anno preoccupa gli operatori. A pesare è stato anche il periodo di instabilità innescato e seguito alle elezioni, ma la diminuzione del reddito disponibile fa prevedere probabili altre frenate. Il commercio tradizionale torna dunque a temere il fantasma di una crisi, anche se siamo ancora lontani dai picchi negativi raggiunti nel biennio terribile 2012-2013”.