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Commercio al dettaglio, Confesercenti: doccia fredda a luglio, tracollo delle vendite nei piccoli esercizi

27 Settembre 2016

Se continua questa dinamica negativa, a fine 2016 grave perdita di fatturato per i negozi di vicinato

“I dati diffusi dall’Istat sono preoccupanti: se nel corso degli ultimi mesi le vendite al dettagliohanno continuato a registrare una tendenza alla stabilizzazione – sottolinea in una nota l’Ufficio Studi economici di Confesercenti – a luglio assistiamo ad una vera e propria battuta d’arresto, in particolare dei beni non alimentari. E’ significativo, inoltre, il calo in volume rispetto a luglio 2015 (-0,8%). Le variazioni negative più preoccupanti riguardano il -4,6% del compartoCartoleria, libri, riviste e giornali, il -2.3% degli Elettrodomesticiradio e registratori il – 0.4 e – 0.2 rispettivamente delle calzature e dell’abbigliamento“.

“La possibilità di un rallentamento dei consumi nella seconda parte dell’anno sembra, dunque, confermata: la frenata si concentra, in particolare, sul comparto dei beni durevoli esemidurevoli, confermando il clima di incertezza delle famiglie e delle imprese italiane. Unacrisi dei consumi che dal 2012 ad oggi, ha ‘bruciato’ 96mila imprese del commercio al dettaglio, con una perdita particolarmente drammatica per le imprese del commercio al dettaglio moda, che nello stesso periodo sono calate di 9.518 unità (-7%). Mentre ad agosto di quest’anno si contano 5.200 esercizi di vicinato in meno rispetto ad agosto 2015. Da questo scenario emerge, inoltre, che la GDO registra nei primi sette mesi dell’anno una crescita del valore delle vendite di 0,9%, mentre le imprese operanti su piccole superfici un calo di -0,2% ed i negozi fino a 5 addetti addirittura un calo dell’1,3%: se continua la dinamica negativa, stimiamo, a fine 2016, una grave perdita di fatturato per il piccolo commercio. Prosegue, dunque, da un lato la drammatica erosione degli spazi di mercato dei piccoli esercizi di vicinato, dall’altro la spesa delle famiglie italiane non riparte in modo netto, assorbita da altre voci, le cosiddette “spese obbligate” (bollette, ecc.) e di alcuni servizi i cui prezzi crescono più di quelli dei beni e la cui domanda da parte delle famiglie è, invece, in crescita”.

“Il Paese non riesce a lasciarsi alle spalle l’incertezza. Per ridare stabilità e fiducia sarà fondamentale il prossimo appuntamento della Legge di Stabilità. Auspichiamo che gli spazi di vadano nella direzione del sostegno, più che mai indispensabile in questa fase, all’economia in generale ed al rafforzamento, in particolare, della domanda interna come volano per lacrescita.”