home | Generale | Confesercenti: saldi, avvio incoraggiante a Torino; spesa media fra i 220 e i 250 euro

Confesercenti: saldi, avvio incoraggiante a Torino; spesa media fra i 220 e i 250 euro

05 Gennaio 2017

Torino, 5 gennaio 2017 – A poche ore dell’inizio dei saldi invernali, volgono tutto sommato al positivo le valutazioni dei commercianti di Torino interpellati da Confesercenti per una primissima impressione.

>>> I PRIMI DATI

I commercianti parlano di conferma dei risultati della scorsa stagione o, in molti casi, addirittura di un aumento fra il 5% e il 10%. Questo almeno per quanto riguarda i negozi del centro; più problematica la situazione in periferia, condizionata dalla minore capacità di spesa e della concorrenza delle vicine strutture di grande distribuzione: qui si considererebbe un grande successo confermare i dati dello scorso anno, ma in queste prime ore si registra un calo fra il 5% e il 7%.

>>> BENE L’ABBIGLIAMENTO INFANTILE

Buona e in aumento (in questo caso anche in periferia) la performance dell’abbigliamento infantile: le famiglie – spiegano i commercianti – colgono l’occasione degli sconti e acquistano ora per la prossima stagione per i figli che stanno crescendo.

>>> I TORINESI E I TURISTI

Le aspettative di tutti sono comunque di una clientela in aumento, grazie al week-end “lungo” e all’interesse dei consumatori: oltre il 60% dei torinesi, infatti, utilizzerà i saldi. A questo si aggiunge la spesa dei tanti turisti ancora presenti o in arrivo in città per l’Epifania: almeno per una parte dei negozi del centro questo potrebbe fare la differenza.

>>> LA SPESA E GLI SCONTI

I primi dati sullo scontrino medio confermano una spesa che si aggira fra i 220 e i 250 euro. Da subito piuttosto alti gli sconti: 30/40%.

>>> TANTI I NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO COINVOLTI

Almeno 8 su 10 degli oltre 3700 negozi di abbigliamento a Torino e provincia (di cui 1906 a Torino città) partecipano alla campagna dei saldi. Per molti di loro i saldi sono – più che nel passato – un sollievo importante in una situazione di perdurante crisi: nei primi 10 mesi nel 2016 (ultimo dato disponibile) a Torino e provincia hanno chiuso altri 28 negozi e solo in 15 hanno aperto, con un saldo negativo di 13 unità.

>>> NON SOLO ABBIGLIAMENTO

L’abbigliamento continua a essere la scelta preponderante negli acquisti, ma questi saldi invernali – almeno stando alla tendenza delle prime ore – stanno facendo registrare un interesse crescente anche per la biancheria e gli oggetti per la casa,  per i prodotti tecnologici e per i piccoli elettrodomestici.

>>> I MERCATI

Buon risultato sui mercati, “anche se – spiegano gli ambulanti di Confesercenti – nel nostro caso più che sulla concentrazione degli acquisti nelle prime ore (come accade per i negozi), puntiamo su vendite distribuite su più giorni e rivolte soprattutto alla nostra clientela consolidata”.

>>> LA TENDENZA

“Speriamo – commenta Barbara Cottone, presidente di Fismo, la federazione dell’abbigliamento della Confesercenti – che questi primi segnali possano confermarsi e ampliarsi in centro e che soprattutto la periferia possa invertire la tendenza. Nel nostro settore gli acquisti di Natale sono stati cauti e soprattutto rivolti ad articoli di valore modesto – sciarpe, maglie, piccola pelletteria, accessori – proprio a causa dell’imminenza dei saldi. Dunque, ora la clientela prenderà in considerazione anche i capi pesanti – piumini, giacconi, cappotti – finora un po’ trascurati, complice anche una stagione particolarmente clemente dal punto di vista del meteo. Per questa ragione, l’assortimento a disposizione della clientela, in termini di taglie e modelli, è ancora vasto e ciò dovrebbe invogliare all’acquisto.

“Per il resto, non possiamo certo immaginare una stagione mirabolante in una situazione di consumi che rimangono al palo e nella quale le aspettative delle famiglie sono ancora improntate al pessimismo, secondo un recente sondaggio condotto da Confesercenti a livello nazionale: confermare o migliorare un po’ il risultato dello scorso anno sarebbe già importante. D’altra parte, come da qualche anno a questa parte, manca quasi del tutto l’acquisto d’impulso che caratterizzava i saldi del passato e gran parte degli acquisiti è sostitutiva di spese non fatte in precedenza: la clientela è oculata, sceglie capi che durino e raramente sfora il livello di spesa che si era prefissata.

“Spiace, infine, constatare come anche quest’anno sia stato molto diffuso – nella stragrande maggioranza dei casi nelle catene di grande distribuzione – l’‘anticipo’ dei saldi: va detto con chiarezza che si tratta di una pratica commerciale che la legge vieta e che ha danneggiato non poco i negozi di vicinato”.